Gianfranco Gioi ha 14 anni quando da Desulo si trasferisce ad Iglesias, in quegli anni lavora presso il negozio degli zii, un panificio, occupandosi delle consegne porta a porta.
La gavetta è lunga e faticosa, ma nel 1990 riesce finalmente ad aprire la sua prima attività nella centralissima via Azuni meglio conosciuta come via Commercio. Ai tempi non conosce ancora Antonella Zanda colei che diventerà sua moglie ma anche la sua compagna di viaggio in un lavoro, quello di panificatori nel loro panificio fianco a fianco, che in città li ha resi celebri e stimati e che oggi li ha condotti, ad ottenere un ambito riconoscimento, da parte della pubblicazione enogastronomica “Gambero Rosso” che ha premiato il panificio di Gianfranco Gioi tra i migliori 10 panifici in Sardegna attribuendogli i “due pani” ( i tre pani vanno al primo classificato).
Motivo di grande orgoglio e soddisfazione per chi al lavoro ha dedicato sacrifici e tanto impegno.
33 anni di attività, quella del Panificio Gioi, che oltre ad essere fonte di reddito per diversi dipendenti, è tempio di un’arte antica, quella del saper fare il pane, fucina di mestieri, di grande professionalità, duro e costante lavoro accompagnato dalla capacità di sapersi tenere al passo con i tempi e rispondere alle richieste del consumatore, ampliandosi ma al contempo mantenendo una filiera dove la tradizione dei padri panificatori si accompagna all’utilizzo di materie prime di ottima qualità, prodotti freschi che contraddistinguono per esempio il mitico e ineguagliabile “Mustazzeddu” che presso il panificio Gioi viene fatto rigorosamente con pomodori freschi di giornata, olio extra vergine di oliva, basilico, aglio, farina e semola, così come vuole la tradizione iglesiente.
Prodotto tanto amato dai cittadini ma anche dai turisti a cui viene proposto durante le loro vacanze e di cui poi non ne possono fare a meno.
“Questo non è un momento facile, sottolinea la signora Gioi a causa degli aumenti vertiginosi di gas, luce e prodotti utili alla produzione come il lievito, abbiamo dovuto aumentare il prezzo tutte le tipologie di pane, indistintamente, di 50centisimi ma non potevamo fare altrimenti, avremo dovuto sollevare ancora di più il prezzo, ma non c’è la siamo sentiti, soffriamo la crisi, ma cerchiamo di venire incontro al cliente, vorremo che si continuasse a scegliere la qualità a discapito di ciò che si trova oggi in commercio e nella grande distribuzione.”
Non ci perdiamo d’animo, continuiamo a garantire un servizio continuativo (dal lunedì al sabato mattina e sera ) ed una cortesia riconosciuta e apprezzata da tutta la città”.
Certamente ci sono tutti i presupposti perché questa attività cresca ancora e arrivi ad offrire anche altri servizi mantenendo degli standard che siano sempre all’altezza del lavoro fatto finora.
Il sorriso quotidiano della panetteria. Nessun negozio sorride meglio.(Fabrizio Caramagna)