Gli chef delle grandi barche al mercato di San Benedetto_di Filippo Trudu Tronci

L’Italia è raccontata nel mondo da autentiche opere d’arte nautiche. Pensiamo a Riva, di cui è recentemente scomparso il fondatore, Carlo.  

Tanti altri cantieri navali si fanno largo dall’America all’Asia. Questo distretto industriale si sposa con il cibo raffinato, i vini, le decine di cucine regionali italiane. 

Autentiche eccellenze internazionali che vivono di passione e ricerca.

Nel settore può capitare che arrivino dal cielo, in elicottero, su uno yacht, delle casse di Sassicaia, o delle fiorentine toscane a temperatura controllata. Infinite volte del pecorino fresco dal centro Sardegna.  Continuano a vincere sulle uova di struzzo che qualche esterofilo continua a cercare, o sul caviale russo dei mari del nord.

Il perfetto matrimonio tra yachting e cibo italiano fa sì che nel mondo si parli ancora del sogno italiano, al pari del design dei decenni appena trascorsi. 

L’economia mossa dal supply f&b in Italia è notevole. Coinvolge grandi yacht, resort e alberghi. Impiega migliaia di professionisti: enologi, sommelier, manager, logistici, chef, produttori. 

Cagliari non sa di giocare un ruolo di primo piano in questo comparto: tanti chef dai superyacht arrivano con i loro autisti al celebre Mercato di San Benedetto. 

Lo stupore che provano il Venerdì e il Sabato di fronte a tanto colore verrà raccontato a tutto il mondo. Dicono tutti la stessa cosa: un mercato così ricco lo si trova solo a Barçelona. 

Tanti venditori hanno imparato l’inglese, i processi di servizio internazionali, le referenze estere. I più grandi chef del mondo arrivano alla ricerca   del coriandolo e dei frutti tropicali. Ma poi, accade che si innamorano del Basilico di Villacidro e delle pesche di San Sperate. Solo allora la nostra isola prende il volo verso il mondo. 

©Sardegnatavola

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