Maia Vacirca, romana classe 1985, ha lavorato come scenografa e aiuto scenografa per diversi progetti cinematografici, solo per citarne alcuni ricordiamo: Suburra La serie, Devils, Padrenostro. Maia ha vissuto a lungo a Buenos Aires dove si è laureata in scenografia e costumi. Attualmente vive a Roma dove si dedica ad un’attività che ha attirato la mia attenzione. La rilegatura di quaderni. Un lavoro che trovo essere contro tempo e a favore del tempo. Un tempo reale, un tempo fatto di pausa e pensiero. Di ricerca, di cancellature che lasciano il segno, di sogni incisi che non si perderanno forse, mai. Quel mai che si oppone a note e gallerie digitali tanto ricche quanto fragili e inafferrabili. Basta perdere un telefono e tutto si perde. Ciao Maia, hai deciso di iniziare a comporre dei quaderni, ma specifichiamo, quaderni fatti di carta, e non quaderni digitali. Ha ancora senso questo materiale in quest’epoca? Pensi che ci sia ancora qualcuno che abbia il piacere di ritagliarsi del tempo per scrivere?
I quaderni che realizzo sono fatti interamente a mano, con diversi tipi di carta di varie grammature e rivestiti con tessuti. Sono quindi completamente artigianali, lavoro non soltanto la carta ma anche le stoffe. Adopero dal cotone alla seta, cercando di fare di ogni quaderno un pezzo unico. Quando ho iniziato a creare i quaderni pensavo di essere controcorrente, di offrire un oggetto di nicchia, rivolto ad un pubblico limitato. Invece è stata una sorpresa, ho trovato più persone di quanto immaginassi che apprezzano il lavoro artigianale e danno valore all’arte che c’è nel realizzarli. Ho potuto constatare che c’è molta gente che si rende conto che un quaderno rappresenta la possibilità di fare un diario, di prendere appunti sulle proprie emozioni, sul vissuto quotidiano, di scrivere racconti, poesie o semplicemente la lista delle cose da fare, e così rallentare il tempo che sembra sfuggire.
Sai che si va verso un tipo di scuola in cui non si useranno quasi più i quaderni, ma solo i tablet? Che ne pensi?
Credo sia importante essere aggiornati con la tecnologia, infatti come dici tu, si va in quella direzione, ma allo stesso tempo considero fondamentale non lasciare da parte tutta la nostra manualità. Ci sono studi che evidenziano l’importanza dello scrivere a mano per il nostro cervello. Infatti, quando si scrive a mano, si prendono appunti, il cervello ricorda molto meglio. Il cervello rallenta, non viene stimolato nello stesso modo rispetto a quando scriviamo con la tastiera, si allena molto di più la memoria, i ritmi sono più lenti. Pensiamo al grande valore che hanno avuto i Diari nella letteratura universale. Per quanto riguarda i bambini penso sia importante la scrittura manuale, scrivere in corsivo, ognuno con il proprio stile, con la propria calligrafia che è anche specchio della personalità dell’individuo.
E nei tuoi quaderni, cosa scrivere? I sogni magari?
Nei miei quaderni si può scrivere ma anche disegnare, fare dei collage, alcuni sono fatti con fogli “bianchi” cioè senza righe o quadretti. Possono essere dunque quaderni per disegnare, per scrivere il proprio diario, per diari di viaggio, per trascrivere i propri sogni. Ciascuno ha la possibilità di esprimere la propria fantasia e creatività in totale libertà.
Come ti è venuta questa idea?
L’idea di creare i quaderni mi è venuta sin da piccola, provavo proprio una grande attrazione, dalla materia con la quale erano fatti fino all’odore che emanavano. Poi, mentre studiavo scenografia all’università ho seguito un corso di rilegatura ed ho iniziato a crearne alcuni.
Qual è il pubblico al quale ti affacci?
Il mio pubblico non ha età, tutti quelli che non hanno paura “del foglio bianco” sono attratti dalle mie creazioni. Alcuni, a volte, temono di rovinarli ed io gli invito a seguire la propria intuizione…
Alcuni potrebbero dire che per produrre la carta si distruggono tanti alberi “si inquina l’ambiente” cosa risponderesti?
Molti dei miei quaderni sono fatti con carta riciclata. C’è un grande abuso e spreco nell’uso della carta se prendiamo in considerazione il tema ambientale. Ma la carta può essere usata anche per fini nobili. L’uso della tecnologia, pensiamo ai tablet, ai PC, ai telefoni cellulari che funzionano tutti a batteria, non sono certamente meno inquinanti.
Cosa rappresentano per te I tuoi quaderni?
Per me i quaderni sono il risultato di una creazione artistica, di un lavoro artigianale, riflettono una parte di me e sono uno strumento affinché gli altri possano esprimersi attraverso la scrittura, il diseg.no o altre manifestazioni creative.
‘’La notte era carta, noi eravamo inchiostro’’. Adonis
Grazie Maia.