Non è pasta, non è riso, è la fregula sarda_di Simonetta Columbu

In Lombardia il risotto alla milanese.

In Spagna la paella.

In Sardegna, la fregula sarda.

Tre gli ingredienti: Acqua, sale, semola. Alcuni utilizzano anche l’uovo. Queste antiche, piccole e ruvide sfere si cuociono in acqua come la pasta e si possono gustare sia asciutte che in brodo. Sia con il condimento di carne (e pecorino) sia di pesce (vongole e pomodoro).

La fregula è un antico piatto sardo. Questa pietanza, così come le altre facenti parte della tradizione, è capace non solo di allietare il nostro pasto con un’implosione di sapori ma anche di parlarci ed evocare valori come la convivialitá, la semplicità, la genuinità.

Siamo un popolo, noi sardi, semplici nell’accezione positiva del termine. Alcuni sostengono che siamo chiusi, forse sì. Siamo essenziali, discreti e talvolta silenziosi. Poche parole che pesiamo profondamente. Questo, la nostra forza. Questo, il nostro “tormento”.

La fregula riflette un po’ questo carattere e cultura. È ciò che vedi, non ha strati, non è ripiena di altro che non si mostri nel suo involucro. Non ha segreti. È diretta, è ciò che vedi. È piccola, ma antica e prestigiosa. Sa essere morbida ma anche un po’ dura.

Come abbiamo detto questo piatto è fatto di pochi ingredienti, ma sani. Si usa gustarlo di carne nella parte centrale della Sardegna. Quella parte più mistica e arcaica. L’entroterra, che quando ci sentiamo smarriti e indeboliti, è capace di ricordarci chi siamo. Il profumo del mirto e le foglie d’alloro con cui condire il sugo ci riportano alla nostra infanzia, ci ricordano la nostra nonna… quell’amata donna che in quel sugo caldo ci metteva tutta sé stessa.

La fregula si può nondimeno gustare con vongole e bottarga. E in questo caso la fregula ci fa sorridere, ci fa sentire leggeri, ci fa pensare a quelle serate con gli amici. Quelle serate che sanno di mare e di maestrale. Quelle serate in cui un calice di vino bianco secco e fresco e una fregula alle vongole sono capaci di farci tornare a casa con il cuore grato, con il cuore leggero… ma sopratutto appagati da una lieta sazietà! 

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