Il microbiota e il microbioma: ce ne parla la dottoressa Cecilia Nonnis_di Simonetta Columbu

Buongiorno dottoressa, è vero, oggi si parla tantissimo di microbiota e microbioma, ma esattamente cosa sono?

‘’Il microbiota è un insieme di microrganismi, come batteri virus protozoi funghi, che colonizza il nostro corpo alla nascita e ci accompagna per tutta la vita. Questi ospiti sono miliardi, costituiscono il 90% delle nostre cellule, pensate che ne sono state identificate oltre 1000 specie. Si trovano un po’ ovunque nell’organismo, sulle mucose della bocca vescica vagina, sulla pelle e i capelli, nei polmoni, ma sopratutto nell’intestino. Noi gli forniamo energia e nutrimento, ma loro ci danno tanto in cambio, se non ci fossero non si svilupperebbe il sistema immunitario e il primo microbo con il quale venissimo a contatto ci farebbe fuori. Il microbioma è invece costituito dal patrimonio genetico del microbiota e dalle sostanze che compongono il terreno nel quale i nostri ospiti vivono’’.

Perché oggi tutto questo interesse?

‘’Prima di tutto dobbiamo sfatare un mito. Si è sempre avuta un’ idea negativa riguardo ai vari microrganismi. Noi abbiamo sempre ritenuto batteri e virus come portatori di malattia. Nell’immaginario collettivo sono sempre stati associati a qualcosa di pericoloso, mentre è vero proprio il contrario. In realtà essi costituiscono una grande risorsa. Siamo immersi in questa moltitudine di animaletti che sono dentro di noi e contribuiscono in modo determinante al nostro benessere. Sono un guardiano attento e responsabile pronto a difenderci da gran parte delle aggressioni del mondo esterno’’.

Vediamo di entrare nel vivo di questa realtà.

‘’Il microbiota inizia a formarsi alla nascita con il passaggio dei microbi della vagina al neonato, continua con l’allattamento, con il contatto con la mamma e l’ambiente circostante. La sua maturazione avviene tra i 3 e i 10 anni quando il microbiota del bambino diventa molto simile a quello dell’adulto, se il soggetto mantiene una buona salute rimane stabile, cambia poi nella senescenza dove la varietà delle specie presenti si riduce’’.

Quali sono le sue funzioni? ‘’Come vi ho detto prima senza il microbiota intestinale non avremo il sistema immunitario che per il 90% risiede nell’intestino. Gli studi ci dicono che i bambini che crescono per strada, non sanno cosa siano le allergie. Da questo è facile dedurre che la mania di case troppo pulite e disinfettate non è l’ideale per la salute dei nostri piccoli in quanto detergenti e disinfettati, non solo fanno fuori un gran numero di batteri, ma selezionano quelli più resistenti e pericolosi. Il microbiota che si sviluppa nei primi anni di vita è importantissimo, sarà quello che il sistema immunitario tollererà e maggiore sarà il numero di microbi con i quali il bambino verrà a contatto, minore sarà la possibilità che sviluppi intolleranze e allergie, per cui case un pochino più sporche e magari anche un cane o un gatto in famiglia servirebbero a rafforzare le sue difese immunitarie.

A proposito delle sue funzioni ricordiamo che il nostro corpo ha uno scambio continuo con i suoi ospiti, il microbiota, non solo ci protegge dagli agenti patogeni e favorisce la funzione del tubo digerente, ma produce anche delle vitamine, senza batteri non avremo acido folico, vitamine B2 e B12 vitK. Produce inoltre il 95% della serotonina, interferendo in modo determinante sul tono dell’umore, è importantissimo nel ritmo sonno-veglia in quanto contiene 400 volte più melatonina della ghiandola pineale’’.

Visto che è così prezioso cosa bisogna fare per preservare il nostro microbiota?

‘’Naturalmente seguire un corretto stile di vita. Prima di tutto una buona alimentazione che deve essere ricca di fibre, perché vengono utilizzate dai microbi del colon per crescere, quindi verdura frutta e cereali integrali. Da evitare assolutamente junk food, molto calorici e privi di nutrienti, alimenti conservati pieni di antibiotici addensanti e coloranti, prodotti da forno confezionati ricchi di grassi idrogenati e da ridurre anche grassi e zuccheri. Vengono poi un’attività fisica regolare, possibilmente la mattina e all’aria aperta, la luce artificiale fa perdere i bioritmi, attenzione a un eccesso di vita digitale e allo stress cronico. Non dimentichiamoci poi dei farmaci, pensate che per riportare l’equilibrio nell’intestino dopo un antibiotico ci vogliono 6 mesi, ancora, l’uso oggi sconsiderato dei così detti protettori gastrici, tipo l’omeprazolo. Questi farmaci bloccano la produzione gastrica di acido cloridrico fondamentale per la sterilizzazione di ciò che mangiamo, quindi il tenue viene contaminato dai batteri della bocca e da quelli che tornano indietro dal colon. Un’altra cosa straordinaria è che il microbiota del bambino è condizionato dall’ambiente in cui cresce, se per esempio il padre è aggressivo e violento e la madre depressa il microbiota cambia di composizione, trasformandosi in microbiota infiammatorio che attiverà il sistema immunitario provocando per esempio malattie autoimmuni. Quindi aggiungiamo a quanto detto anche un ambiente sereno’’.

Queste sono dunque le cause che provocano disbiosi, cioè un’alterazione della composizione e quindi dell’equilibrio del microbiota, quali sono le conseguenze?

‘’Quando alterato, il microbioma può diventare molto negativo ed è la causa di malattie dismetaboliche e infiammatorie come l’obesità, il diabete, la rettocolite ulcerosa e anche l’artrite reumatoide. Noi oggi abbiamo delle prove certe che la disbiosi sia alla base di queste patologie. Se si trapianta il microbiota di una donna obesa in un topolino magro, questo dopo una settimana diventa obeso, stessa cosa succede per il diabete se trapiantiamo il microbiota di un diabetico in un topo sano. Ovviamente tutto ciò sta aprendo la strada a delle nuove strategie terapeutiche’’.

Ci sono degli esami per valutare la salute di un microbiota e fare una diagnosi della sua alterazione?

‘’Diciamo che le cose non sono così semplici, i batteri del colon non crescono nelle piastre di cultura perché sono anaerobi, cioè vivono nell’intestino senza aria e in più al buio. Per fortuna oggi abbiamo la microbiologia molecolare che mappandone i geni caratterizza il microbioma, ma questo non vuol dire conoscerlo e l’interpretazione di questi dati è molto complessa. Quindi siamo abbastanza lontani dal poter individuare cosa manca e poterlo sostituire’’. 


Per quanto riguarda il trapianto di microbioma? Può essere attuato v ci ime terapia?

‘’Il trapianto è oggi una realtà nella cura della colite da Clostridium difficile. Si tratta della prima causa di morte nei pazienti anziani ricoverati in ospedale e sottoposti a varie cure antibiotiche. Il clostridium difficile è un batterio antibiotico-resistente che produce una tossina e che vive sotto forma di spora, come addormentato, nel nostro tubo digerente. Se si usano troppi antibiotici, i batteri buoni che lo tengono a bada vengono fatti fuori, lui cresce e si replica producendo una tossina che provoca danni drammatici al colon con una diarrea incontrollabile che porta a morte nel 50% dei casi. Il trapianto di microbiota da soggetto sano a questi pazienti fa in modo che microbi buoni producano antibiotici che riportano il Clostridium alla forma di spora, salvando la vita al paziente. Da qui è partita la ricerca per il trapianto di microbiota nelle malattie correlate alla disbiosi come obesità, diabete, colite ulcerosa, ma sopratutto nei pazienti oncologici che non rispondono alle nuove terapie immunologiche. Anche qui il trapianto da soggetto che risponde alla terapia al non-risponder ha dato ottimi risultati. In un futuro non così lontano speriamo di arrivare a risolvere tutti i casi disbiosi correlati, credo, siamo ormai sulla buona strada’’.

Grazie Dottoressa! 

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