Ci ha lasciato stamane per un improvviso attacco cardiaco un grande scrittore e giornalista, Gianni Mura, unico vero erede di Gianni Brera.
Attaccatissimo alla Sardegna dei suoi cari (suo padre di Ghilarza, carabiniere, dal 9 settembre fece parte della Resistenza). Il ricordo più caro quello di una escursione a Monte Arcosu con sua moglie Paola bravissima giornalista della rivista “A tavola”,con Rosita Missoni all’instancabile ricerca dell’ ultimo fungo di una avara stagione, con il generoso Antonello Pilloni e la guida dei Forestali. Come in una delle sue amate osterie di periferia, ma stavolta a cielo aperto.
Quella tavolata sui legni posticci con daini e cervi ammirati e la scorpacciata del suo cibo preferito, il re maialino, annaffiato dal Terre Brune.
E fu molto orgoglioso quando a fine pranzo Rosita chiese di potere spolverare i tavolacci e riempì il borsone : “…vedi Gianni, Ottavio sarà davvero contento stasera quando sentirà questi sapori che neanche nei tanti anni nella casa in Costa”.
Ti voglio ricordare così caro Gianni,proprio come vuole da lassù il tuo amatissimo Gianni Brera.Quella volta e per tutto il giorno non parlammo mai di calcio, ne’ del tuo ciclismo.
Sacralità della tavola, semplicità e autenticità venivano prima di tutto.