Maurizio Vicoli è docente di Storia e Filosofia al Liceo Scientifico R. Mattioli di Vasto e autore del volume “Quando il Cagliari vinse lo scudetto… e la Juve tentò di rapire Gigi Riva”; un romanzo giallo a sfondo storico-sociale che si snoda su due filoni: il primo ripercorre le tappe più importanti che portarono il Casteddu allo scudetto, una sorta di radiocronaca, accompagnata dalle voci storiche di Tutto il calcio minuto per minuto a cominciare dal nostro Mario Guerrini, sul cui racconto si innesta il rapimento di Riva. Il secondo filone riguarda la parte storico-sociale relativa ai grandi avvenimenti di quella stagione su cui si inserisce l’indagine del commissario Efisio Melis su una Organizzazione terroristica e golpista finalizzata a rovesciare l’ordine democratico e persino ad annullare il Concilio Vaticano II con l’uccisione di papa Paolo VI.
Prof. Vicoli, comincerei col chiederle come mai, da abruzzese, ha deciso di scrivere un libro dedicato al grande Cagliari della stagione 1969-70 e al mitico Gigi Riva?
Perché ho sempre tifato Cagliari, sin da bambino, sebbene nel 69-70 avessi appena sei anni. In una cittadina come quella di Vasto in cui tutti tifavano Juve, Inter e Milan scelsi una squadra diversa, chissà, forse fu un modo anche per distinguersi.
Perché ha voluto dedicare proprio a “Rombo di tuono” il suo romanzo?
Perché Gigi Riva, a differenza di molti suoi compagni di squadra, rimase fedele alla maglia bianca-rossoblu fine al termine della carriera. Non dimentichiamo che quando un operaio guadagnava circa 130.000 lire al mese, egli rifiutò ben due miliardi offertigli dalla Juve. Preferì l’affetto dei suoi tifosi, il calore del sole sardo ed il profumo del mare di Cagliari al vile denaro. In un’epoca, come quella attuale, in cui molti ragazzi si avvicinano al calcio non per passione ma con il “sogno americano” di far soldi e circondarsi di belle donne, la scelta di Giggi è certamente un faro illuminante e dal grande valore pedagogico.
Passiamo al libro. Come le è venuto in mente di scrivere un romanzo giallo su un presunto rapimento di Riva?
Ho immaginato che la Juve, non avendolo avuto con le buone, tentasse con le cattive, visto che fino ad allora nessuno era riuscito a resistere alle sirene degli Agnelli.
“Quando il Cagliari vinse lo scudetto”, ho letto il libro e mi sembra che la chiave di tutto il romanzo sia nel Quando presente ad inizio titolo.
E’ così. L’idea è stata: cosa succedeva in Italia nella stagione 69-70, Quando il Cagliari vinse lo scudetto? Ebbene ci si accorge che quel periodo fu intenso di avvenimenti che avrebbero cambiato, nel bene e nel male, la storia del nostro Paese: le rivolte operaie dell’Autunno caldo a cui sarebbe seguito l’approvazione dello Statuto dei lavoratori con il famoso Art. 18; la Legge sul Divorzio e, successivamente, quella sull’Aborto; la democratizzazione della scuola e dell’università; ma anche, purtroppo, i nuovi tentativi golpisti, dopo il fallimento del Piano Solo del generale De Lorenzo; la Strage di Piazza Fontana, con l’inizio di un quindicennio di terrorismo che sarebbe culminato nel rapimento e uccisione di Aldo Moro. Ecco perché ho definito questo mio primo lavoro un romanzo giallo a sfondo storico-sociale.
Questo suo primo lavoro sta riscuotendo consensi da parte della critica, tanto da essersi guadagnato il 10° posto al Premio Internazionale Mario Luzi di Roma ed una segnalazione della giuria.
Per me e la GIA Comunicazione è stata una grande soddisfazione questo riconoscimento internazionale. A cui si aggiunge una menzione d’onore alla XIII edizione de “I sapori del giallo”, una rassegna di libri polizieschi che si tiene a Langhirano, in provincia di Parma. A ciò è seguìto anche l’invito dell’Associazione dei Sardi di Roma “Il Gremio”, occasione che mi ha permesso di conoscere Neria De Giovanni, una delle massime studiose della Deledda e presidente dell’Associazione Internazionale Critici Letterari, la quale, insieme ad Antonio Masia, ha voluto presentare il mio libro.