A Ruinas, piccolo centro della Marmilla, venne ritrovata l’unica statua menhir, scolpita in un unico blocco e alta ben 3 metri, culminante con due protuberanze laterali che evocano delle corna un tempo imponenti. Vanta, inoltre, la presenza di una domus de janas con decorazione a rilievo, in località agricola di Mesadda, ulteriore rarità per il territorio. Il nome di questo piccolo borgo significa “rovine”, riferendosi probabilmente a quelle del villaggio romano di Ghentiana dove intorno al XV secolo venne costruita la Chiesa dedicata a San Teodoro (16-17 maggio), sita in cima a un altopiano e da cui si possono ammirare panorami sterminati.
Ancora molto diffusa è la tradizione di fare il pane in casa, di tutti i giorni e delle feste: coccoi, ladighedda de scetti, ladighedda appungiada, pai cun gedra o ancora la produzione in casa di dolci come raviolini di mandorle, amaretti, formaggelle, bianchini con mandorle ecc. L’evento, da poco conclusosi, ha avuto inizio dalla casa comunale di Senas, nel monte sopracitato, per poi seguire sentieri che hanno condotto i partecipanti a godere di scorci a dir poco pittoreschi; camminando nel Grighine la macchia mediterranea li ha poi accompagnati nel territorio di Aliai, anch’esso in provincia di Oristano, nella regione storica del Barigadu. Il gruppo è così passato accanto alla lapide di un cittadino di Aliai, probabilmente vittima di abigeatari durante gli anni della transumanza, quando si oltrepassava questo piccolo borgo e il Monte Grighine per raggiungere le valli del campidano.
Dopo aver visitato le bellezze naturalistiche di questi comuni, ci si può quindi addentrare tra le vie dei due vicini paesi alla scoperta della storia che li caratterizza. Nel paese di Aliai, conosciuto per la casa sull’albero costruita sulle rive del fiume, è stato aperto a maggio del 2015 il Civico Museo, che racconta, attraverso immagini multimediali, la preistoria sarda e la storia dei Giudicati e che contiene i reperti ritrovati nel territorio.