Un tempo, per queste
parti si è giocata la grande fetta dell’economia della Barbagia di Belvì e non solo. A Gadoni, la miniera di Funtana
Raminosa ha scritto la storia del paese e di intere generazioni che nella
struttura hanno fornito le migliori maestranze.
Per decenni la comunità è stata una crocevia di mescolanze di lavoratori provenienti da ogni dove che, oltre al rame (a cui il complesso deve il nome), estraevano minerali di ogni tipo. Nel 1983, poi, la chiusura definitiva del sito, in seguito alla grave crisi del comparto minerario, con un duro colpo al tessuto produttivo del posto.
Da qui, un’ulteriore emigrazione verso l’estero, la penisola e restanti zone dell’isola. Nel centro rimasero tuttavia alcuni lavoratori Igea, custodi (anche nei tempi più recenti) dell’area e del villaggio sorto intorno.
Nei mesi scorsi un nuovo progetto di rilancio, con promotori: Comune, Regione e Parco Geominerario. Più in generale: per mezzo dell’assessorato regionale all’industria, il passaggio del sito (in comodato gratuito) allo stesso Comune, con la finalità di valorizzare e preservare la struttura, creando un prodotto turistico ampio che parta proprio da questa.
Da qui la destinazione di un finanziamento di 1.200.000 euro al paese de “is fraccheras” con il vincolo all’origine, di creare un piano strategico per beneficiare dell’intera somma stanziata. Dunque è in atto un continuo “lavori in corso” che, dall’ufficio del sindaco Francesco Peddio si snoda a quelli amministrativi del municipio.
“Crediamo fortemente in quest’importante opportunità – spiega Peddio – da Raminosa riparte la scommessa per il futuro di Gadoni, con il sogno e l’obiettivo cardine di arginare lo spopolamento. Abbiamo a cuore il sito e le bellezze che lo circondano come la foresta di Corongia e fra i tanti, il tacco calcareo di Su Campalini. Così come, le potenzialità inespresse del nostro borgo.”
Non a caso, dal complesso minerario vuole partire un discorso più ampio che metta in risalto le bellezze naturali e storiche del posto. L’amministrazione locale ne è ben conscia, e giorno dopo giorno, si stanno compiendo i passi per raggiungere l’obiettivo cardine.
“Grazie ad un pre-finanziamento di 50.000 euro – prosegue Peddio – stiamo predisponendo le pratiche per realizzare un ufficio temporaneo di progetto, dove beneficiando di esperti esterni, si lavorerà al piano stretagico. Nello specifico, avremo il compito di individuare degli attrattori interessati a sposare la causa, metterli in rete, creando un prodotto turistico di qualità.”
Insomma, un esempio di buona capacità amministrativa di cui nell’abitato sono tangibili i primi frutti. Ne è un esempio, la più recente adesione al programma di valorizzazione del bosco montano, attuato sempre dalla regione.
Significativi i risultati: quindici nuovi impianti di ciliegeto adornano le campagne circostanti, ridando linfa a delle tanche prima abbandonate.
“Una scelta, anche questa – conclude Peddio – volta a riscoprire la vocazione verso la frutticoltura persasi da anni. Fondamentale si è rivelato il sostegno dei tecnici Laore e la buona volontà di diversi cittadini nello sposare l’iniziativa. Continueremo di questo passo affinchè partendo anche dalle campagne possano essere offerte nuove opportunità lavorative.”
La strada per il domani che verrà è già tracciata: Gadoni intende esserne protagonista e non semplice partecipante.
Giorgio Ignazio Onano
©Sardegnatavola