Era il 1988, il 18 aprile esattamente, quando il Linea Notturna fu inaugurato. Una storia lunga 32 anni, che ha accompagnato diverse generazioni di cagliaritani. Si capì subito che sarebbe stato un successo oltre ogni più rosea previsione. Niente fu lasciato al caso. C’era bisogno di un ampio parcheggio per i clienti e nel 1988, di fronte a quello che era l’ex mercato di via Pola, c’era spazio in abbondanza da rendere il locale facilmente raggiungibile e abbastanza isolato per non creare fastidi.
Altrettanto chiara fu la scelta degli arredi. Ispirato al quadro nighthawks di Edward Hopper, raffigurante un barman che circondato dal bancone parla con i clienti. Da qui l’idea che il bancone dovesse essere al centro del locale, in modo che fosse raggiungibile da tutte le parti. Sempre ispirandosi alle atmosfere hopperiane il locale fu arredato in pieno stile anni cinquanta, con il pavimento a quadri bianchi e neri e gli sgabelli rossi. La coda di una Citroen trasformata in divano, le pompe di benzina, vicine al bancone.
L’autobus posto dietro la porta d’ingresso, idealmente sfondava il muro, portando dritti nel locale i viaggiatori della notte, i nottambuli. Era un pubblico variegato formato da giornalisti, studenti universitari, professionisti, ragazzi liceali; si incrociavano persone di tutte le età e di tutti ceti. Per intere generazioni il Linea fu l’estensione del salotto di casa. Quante persone si sono conosciute tra quelle mura, molti si sono sposati e moltissimi anche separati.
Il locale, originariamente un garage, era grande circa 100 metri quadri, la piccola cucina permetteva un menù ridotto, ma molto particolare e curato nei dettagli: le mitiche mezze maniche alla Gigia con pesto, salsa di pomodoro e panna, e il toast australiano, sono rimasti nei ricordi più cari di molti cagliaritani. A un menù à la carte, necessariamente ridotto, si accompagnava però un servizio impeccabile. Il rigore e la professionalità richiesti da Marcello alle ragazze che lavoravano in sala, era la chiave segreta che permetteva al clima allegro e scanzonato del locale di restare in ogni occasione cordiale e amichevole.
Il Linea Notturna è stato antesignano di tante mode e tendenze. Primo per l’ospitalità ai deejay; primo per l’esibizioni musicali dentro i locali e primo nel rendere il pubblico protagonista delle serate con l’allora quasi sconosciuto karaoke. Francesco Abate, Frisco per gli amici, aprì le performance dei deejay, proponendo serate a tema, alla console del Linea si alternarono poi, tra gli altri, anche Stefano Sciola e Nicola Musu.
Gli amanti del jazz apprezzarono qui sia gli spettacoli di musicisti locali sia di star internazionali da Andy Gravish, trombettista che accompagnava Sinatra, al sassofonista americano Steve Marcus. Il palco del Linea non era riservato solo ad artisti già maturi e affermati, c’erano anche i contest tra gruppi musicali, che diedero l’occasione di farsi conoscere a molte giovani band cagliaritane. I famosi concertini del giovedì dei Non Soul Funky e gli Echo Ottanta, insieme a tanti altri, sono stati un appuntamento fisso per anni. E come dimenticare la fila fuori del locale, fino a tarda notte, di persone che voleva entrare per sentire i mitici Gi seus a frori!
A dirlo oggi non sembra neanche vero, il Linea Notturna fu il primo locale a fare il Karaoke. Allora, negli anni novanta, la Pioneer vendeva gli impianti a prezzi stratosferici, parliamo di 12 milioni di vecchie lire! Grazie a un amico, Marcello se ne procurò uno completo anche di laserdisc, a un prezzo conveniente, e lo fece lavorare per diversi anni. Persino l’Anglo American Centre portava i propri studenti per cantare, per imparare i testi delle canzoni con la musica. Il repertorio era praticamente tutto in inglese. Fiorello arrivò solo diversi anni dopo.
Al Linea Notturna si aveva l’impressione di essere al passo con i tempi, finalmente emancipati dalla sonnolenta quotidianità cagliaritana. Era proprio la atmosfera che Marcello voleva creare, studiando le nuove tendenze europee con frequenti viaggi a Londra e proponendole riadattate per i suoi clienti. Un locale che è diventato un pezzo di storia di Cagliari. Un locale che si spera riapra presto .