Sinceramente sorpresi dal successo del primo volume, con relativa ristampa, eccoci qua, due anni dopo, ancora alle prese con il grande Ghilarzese. Il nostro obiettivo continua ad essere quello di far conoscere un gigante del pensiero mondiale come Antonio Gramsci – o meglio Nino come tutti lo chiamavano a Ghilarza – utilizzando strumenti agili ma affascinanti come l’illustrazione e il fumetto, particolarmente apprezzati dai più giovani, ma non solo. Abbiamo fatto tesoro, sia durante le numerosissime presentazioni del libro sia via e-mail, dei tantissimi consigli e suggerimenti che molti appassionati gramsciani ci hanno fatto pervenire.
Ci siamo nuovamente avvicinati all’uomo partendo dalla sua quotidianità e dai luoghi che hanno contribuito a determinarne la straordinaria personalità, dalle piccole comunità agro-pastorali della Sardegna fino alle grandi metropoli industriali. Così lo abbiamo seguito – graficamente – in questo suo viaggio, spesso sofferto e mai scontato. Abbiamo camminato al suo fianco, in un affascinante viaggio appoggiandoci alle nostre matite/chine coll’occhio sempre attento, ma anche timoroso, alla sterminata letteratura che di lui si è occupata. Non si può infatti capire, a mio avviso, la grandezza del personaggio, l’importanza dei suoi scritti, l’impegno politico senza conoscerne la tormentata esistenza e la straordinaria tenacia.
In questa seconda tappa del viaggio gramsciano “nel mondo grande e terribile” ripartiremo da dove ci eravamo lasciati (Torino), con brevi parentesi in altre città italiane per poi proseguire fuori dal Bel Paese (prima a Mosca e infine a Vienna), dove terminerà, momentaneamente, il nostro viaggio. Incontreremo tanti personaggi famosi che hanno fatto la Storia (Mussolini, Lenin, Marinetti, D’Annunzio, Bordiga, Terracini) insieme ad altri, meno noti (Come ad es. Giacomo Bernolfo), ma altrettanto importanti nell’esistenza quotidiana di Antonio. Vi faremo conoscere, in un affascinante percorso iconografico, scandito da tantissime illustrazioni o stampe d’epoca, che speriamo rendano con grande efficacia una storia complessa e suggestiva e consentano di diffondere e far conoscere anche al grande pubblico, soprattutto giovanile, sia la vita quotidiana del nostro Antonio sia, soprattutto, i suoi meravigliosi scritti, ancora estremamente originali e attualissimi. Furono anni tumultuosi, caratterizzati da radicali cambiamenti, che trasformarono profondamente l’Italia e l’intera Europa. Un orizzonte di avvenimenti politici e relazioni sociali, di uomini e donne con i quali il nostro Nino si confronterà attivamente, senza preclusioni ideologiche, con i suoi solidi valori e con il costante desiderio di un nuovo ordine!
Appoggiandoci al medium fumettistico/illustrativo – che prende sì dal cinema e dalla letteratura pur mantenendo una sua autonomia e un linguaggio proprio – con molta libertà ci siamo soffermati su alcuni momenti, mentre su altri siamo andati più velocemente. Anche in questo lavoro abbiamo optato per un approccio multilinguistico, includendovi oltre al solito bilinguismo (Italiano – sardo) anche l’inglese, la lingua del mondo. Crediamo profondamente in questa scelta multilinguistica, sempre più attuale e foriera di importanti risvolti linguistici, identitari e infine politici. Nella seconda parte, sarà invece il mio fumetto dal titolo “Torino, 1919” a raccontare un famoso episodio della vita torinese di Antonio.
Ringraziamo tutti quelli che hanno creduto in questo progetto, a partire dal carissimo amico Angelo Canu, studioso della Lingua sarda, per la puntuale traduzione in lingua sarda, conforme alle regole ortografiche della LSC. Ringrazio le traduttrici in lingua inglesee: Myriam Cannas e Heather J.Empey. Ringrazio inoltre l’amico editore Manlio Manca, responsabile della Casa editrice Iskra, per aver creduto, da subito, in questo progetto editoriale. Lavoro che non sarebbe stato possibile senza la professionalità di Alessandro Manca, esperto di impaginazione grafica e tutto ciò che riguarda il lettering.
Concludo con un breve pensiero verso il grande studioso di fama internazionale Antonio Santucci (Cava dei Tirreni, 1949 – Roma 2003), al quale questo libro è dedicato. Ho sempre amato questo studioso di fama internazionale, curatore delle opere gramsciane e appassionato, come pochi, del Nostro Antonio. Bellissima la descrizione che ne fece il prof. Bruno Liguori “Santucci ha sempre dato grande importanza all’opera di divulgazione del pensiero gramsciano e marxista, offrendo “libri di base” e antologie – ben fatte e di grande successo, per i tipi degli Editori riuniti e dell’Unità – a un pubblico vasto di militanti e giovani studiosi, un modo per lui di essere coerente con quelle idealità democratiche e comuniste che sempre lo hanno animato”.
A atrus annus e a atrus librus!