Nel litorale del sud-ovest della Sardegna, in località di Chia, cresce il “Nero di Chia”, una delle varietà di fichi più prelibate del Mediterraneo. Le radici di questo frutto risalgono alla notte dei tempi, in quanto si ritiene che addirittura si tratti della prima pianta coltivata dall’uomo, prima del grano e dell’orzo. Inoltre per gli antichi si trattava di un frutto sacro e venerato per le sue proprietà “curative”. A dimostrazione di questa teoria, un esemplare di fico in ceramica è stato ritrovato presso la torre di Chia, durante una campagna di scavo dell’antica città fenicia di Bithia.
Fin dall’antichità il fico viene celebrato come l’albero della fecondità e della conoscenza e da sempre ha un posto nell’alimentazione sarda, soprattutto nella parte sud dell’isola. I fichi prevengono l’ipertensione arteriosa, sono ricchi di vitamine, minerali ed antiossidanti che aiutano il sistema immunitario a proteggere l’organismo da agenti esterni. Saziano l’appetito, allontanano le malattie e allungano la vita, ma non solo: aiutano anche a conservare la memoria e l’intelligenza. Essi rappresentano dunque un vero e proprio gioiello della dieta mediterranea.
L’Amministrazione Comunale di Domus de Maria ha voluto fortemente l’opera “Il fico nero di Chia”, (editing della GIA), nel quale i lettori si potranno dilettare alla scoperta di questo frutto prelibato. La sindaca di Domus De Maria, Maria Concetta Spada, ha dichiarato a tal proposito: “attraverso le pagine di questo volume, rivolto alla promozione delle specialità agroalimentari del nostro territorio, vogliamo rendere omaggio, in modo particolare, ai fichi di Chia che fanno parte della storia della nostra comunità. Con l’intervento dell’uomo si possono esaltare le naturali peculiarità e vocazioni della produzione dei prelibatissimi fichi di Chia. Siamo orgogliosi di presentare questo frutto speciale non solo ai nostri cittadini ma anche a tutti i turisti che visitano il nostro territorio.”
Il fico è stato per generazioni alimento e ricchezza per gli abitanti della zona, diventando parte fondamentale delle tradizioni locali e importante fonte di sostentamento economico per la comunità.
Per tutti questi motivi, il Comune ha deciso di dare il giusto riconoscimento al fico di Chia dotandolo del marchio De.Co. (Denominazione Comunale) e portando avanti, ormai da nove anni, un programma volto alla valorizzazione della pianta. Nel 2012 Domus de Maria è entrata a far parte di “Ficus-net – La rete mediterranea delle Città del Fico” e ha consentito al Comune di ospitare il primo congresso Internazionale che ha visto partecipi i comuni aderenti alla rete. A partire dal 2014 è stato istituito il Registro delle Imprese Agricole per poter utilizzare il marchio De.Co. Inoltre, nel 2016 il Comune e L’Osservatorio Internazionale della Longevità hanno stipulato un protocollo d’intesa per attuare un reciproco scambio di informazioni.
Nel volume, il fico nero di Chia viene analizzato sotto la lente di diverse prospettive, come quella storico-economica, attraverso le testimonianze dei produttori locali, ma anche dal punto di vista letterario, in cui questo frutto rigoglioso viene menzionato nei testi fin dagli autori greci e latini, e anche da quello degli studi biologici sull’unicità del prodotto. Infine completano il testo alcune sfiziose ricette a base di fico (curate dal prestigioso ristorante Mirage) che possono accontentare tutti i palati.