MariaLaura Berlinguer si racconta: promuovo il Made in Italy con la Sardegna nel cuore _di Claudia Rabellino Becce

Le amiche sono sicuramente tra gli affetti la cui presenza fisica ci è più mancata durante questi mesi di lockdown. Oggi voglio presentarvene una speciale. L’ultima volta che l’ho incontrata era gennaio, in una assolata giornata romana, di quelle in cui, passeggiando, ti godi la città eterna per quello che è: un museo a cielo aperto. E così, chiacchierando e camminando, siamo arrivate sin sulla collina del Pincio, a Villa Medici, dal 1803 sede dell’Accademia di Francia. Impossibile, a quel punto, resistere alla tentazione di fermarci a colazione al Caffè Colbert, una piccola chicca al secondo piano della villa dove la storia convive con un design moderno ed essenziale ma mai freddo. Questa intervista è nata così, in una sala piena di sole con una vista mozzafiato su Roma, il posto giusto per lasciarsi andare e raccontarsi senza riserve. Mi piace proporla in questo momento di ripartenza e di grande cambiamento, in cui tutte e tutti abbiamo bisogno di ispirazioni, perché quella di MariaLaura è una storia che parla di nuovi inizi e trasmette un messaggio chiaro e positivo: non è mai troppo tardi per reinventarci e ricominciare.

 “Mai smettere di studiare”, ecco il mantra di Maria Laura Berlinguer. Brillante, volitiva e con uno spiccato senso per il bello a 50 anni si è reinventata partendo da sé stessa. Oggi, con il blog che porta il suo nome, è ambasciatrice indiscussa dello stile italiano.

MariaLaura, tu vivi a Roma da molto tempo ma in Sardegna ci sono le tue origini, le tue radici: che rapporto hai con la tua splendida Isola?

“Sono nata in Sardegna e porto sempre con me il profumo dell’elicriso e del mirto, il colore del mare di Stintino e le notti stellate”, sono le prime parole della bio nel mio sito, Stile Italiano, con il quale promuovo il Made in Italy: questo la dice lunga sul mio rapporto con la Sardegna. Se poi ci metti un terrazzo interamente piantato con il suddetto mirto e tutta la nostra macchia mediterranea…olivi compresi. Uno può stare lontano dall’isola ma non dal suo profumo.

Torni spesso?

Si, Roma non è l’Alaska (ride). Ci vivono mia madre e mia sorella, miei nipoti. Il mio sogno è trovare un giorno una casa in riva al mare e da lì poter lavorare. E non è un caso che ho scelto un lavoro che posso fare in remoto da ovunque…

Claudia Rabellino e Maria Laura Berlinguer

Proprio il tuo lavoro è la dimostrazione che reinventarsi a 50 anni è possibile: raccontaci il tuo percorso

Lavoravo come manager di comunicazione e relazioni esterne e dopo un periodo di crescita professionale estremamente stimolante qualcosa è cambiato. A 49 anni mi sono ricordata di avere dei sogni che non rispecchiavano la situazione in cui mi trovavo. Non potevo rimanere ferma dov’ero, quindi ho ricominciato a studiare, trasferendo nel web le mie competenze di marketing e comunicazione. Un’amica giornalista mi ha messa in contatto con un business coach che mi ha letteralmente aperto un mondo. Così è maturata la mia decisione licenziarmi e ricominciare.

Perché hai scelto il made in Italy?

Ho pensato a una capacità che tutti mi riconoscono: il sapermi vestire con gusto senza necessariamente indossare capi costosi. Così è nato il mio primo blog: “Chic & Low Cost”. Ho cominciato a cercare cose belle e di qualità di brand non famosi e quindi più accessibili e mi sono resa conto che erano tutti italiani. Lì ho deciso che dovevo far conoscere questi talenti, il vero stile italiano “invisibile” ai più. All’estero la percezione del Made in Italy è legata solo ai grossi brand. Il mio progetto è dare visibilità alle tante eccellenze italiane anche fuori dai confini nazionali. Per cultura familiare sono cresciuta con una parte “istituzionale”, c’è una mission in quello che faccio.

E quindi è arrivato “MariaLaura Berlinguer Stile Italiano” con il quale promuovi il made in Italy con un occhio particolare alla Sardegna

Do sempre grande priorità alla promozione di artigiani e talenti sardi. Ho parlato dei tappeti di Mariantonia Urru, del tessile di Caterina Quartana, dell’artista Paola Falconi, dei foulard Essere Style, dei costumi da bagno Aruam, dell’abbigliamento sartoriale sardo di Bagella, di Herb Sardinia cosmetica, delle T-shirt delle Sognatrici, il Soutache di Stefania Cambule, i gioielli di Marina Princivalle e di Giovanna Canu, i designer Quattromani

Il tuo concetto di “Stile italiano” è ampio

Si, nel mio sito hanno spazio i libri, per esempio i tuoi (Cagliari al femminile e Felici a 50 anni ndr) e quello della giornalista Claudia Mura (Tango in campo minato), gli articoli della food blogger che vive a Sassari, Orata Spensierata sulla cucina sarda, la cuoca sarda che vive in Giappone e insegna le paste sarde antiche Claudia Casu, i lavori di Home staging di Laura Pinna. L’architetto e guest editor del sito per design e architettura Piero Orecchioni. Sto per intervistare una giovane donna incubata all’università di Cagliari che ha creato un souvenir molto speciale: si chiama Thilimba.

Sempre più donne si reinventano nei loro 50

E’ vero, il Made in Italy per esempio è pieno di donne fantastiche che a un certo punto si sono messe a fare quello per cui erano portate o che hanno imparato a fare. Noi donne abbiamo una capacità di metterci in gioco molto forte.

Ho tenuto la domanda più difficile per ultima. Da Sassarese qual è il tuo rapporto con Cagliari?

Cagliari è una bellissima città dove la qualità di vita è imbattibile. Amo i bastioni, il colore e la luce dei palazzi, il poter mangiare davanti al mare e passeggiare al sole, il Poetto e tutto ciò che c’è intorno. Ho tanti amici a Cagliari, anche se è da un po’ di tempo che non vengo. Rimedierò presto, promesso!

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