Sono un figlio della Magna Grecia e il mio inconscio, attraverso i sogni e i suoi simboli, mi ha comunicato che i miei avi, durante i viaggi verso la Sicilia, del mitico filosofo Platone, sovente lo incontravano a Locri, dove egli amava gettare l’ancora per qualche giorno, semplicemente per il gusto di filosofare insieme a loro, fra succulente pietanze e abbondante vino, diluito con acqua e miele per ridurre gli effetti dell’alcol, come si usava fare nell’antica Grecia.
Mi raccontarono altresì che per la sua forma a sfera, Platone, paragonava la testa, all’universo; la definiva “il microcosmo”. Per lui essa era il simbolismo dell’Uno, della perfezione, del sole e della divinità.
Ora, se leggendo, siete arrivati fino a questa riga, vi starete chiedendo che c’entra Nicolàs Viola con la Grecia e la filosofia? C’entra, c’entra! Fidatevi di me!
Nicolàs è nato a Oppido Mamertina, solo perché a Taurianova (paese dei suoi genitori) i politici avevano chiuso un ospedale fra i migliori del sud e i medici più capaci erano ‘emigrati’ lì, ad appena 14km di distanza. Ma è cresciuto a Taurianova e in seguito a Reggio Calabria. I suoi cromosomi sono appunto greci della Magna e portano in sé, nei neuroni e nelle sinapsi, frammenti filosofici platoniani, pitagorici, socratici, diogenici, antisteneci, ed ecceteraci (sic). La sua testa è il paradosso di un microcosmo universale, egli è un numero uno; anzi un dieci; ossia un numero uno con accanto uno zero. Un numero uno e lo zero, una sfera, la terra, il sole, la perfezione del cerchio, la divinità. Egli, oggi, per noi che amiamo il Cagliari e il bel calcio, è il Tutto!
Questo gol, di testa, del Dottore, che misura centottanta centimetri, fra due spilungoni di quindici centimetri più alti di lui, appare come una beffa terribile, per gli ortodossi amanti del calcio atletico – fisico; per quelli con cui Maradona e Messi non sarebbero mai diventati calciatori, perché troppo bassi.
Il gol di testa di Nicolàs Viola, che ha consegnato la Dea Nike nelle mani di Mister Ranieri, in sostanza non è stato un gol di testa. Mi dispiace deludervi! Avete visto male! E per chiarirvi le idee “presuntuosamente” vi spiego, che esso è stato un gol fatto con l’emisfero sinistro del cervello! Ossia quella parte di materia grigia che controlla i movimenti volontari della parte destra del corpo, la capacità di articolare un discorso, producendo un testo scritto od orale; insomma l’emisfero sinistro, in essenza, controlla, l’elaborazione del linguaggio.
L’emisfero sinistro quindi dello Psicologo Dottor Nicolàs Viola “peinando la pelota” come si dice in Argentina e direbbe pure il garroso charrua Nandez (ossia pettinando la palla) la ha indirizzata nell’angolo destro, in basso, del difensore della porta atalantina, Marco Carnesecchi. Era l’ottantottesimo minuto della gara: Cagliari 2 Atalanta 1.
A questo punto il sottoscritto, giornalista “bastasolo” e “politanicamente” scorretto, si chiede:
- nell’elaborazione del linguaggio, nell’atto di pensare e concretizzare il gol, lo Psicologo Dottor Nicolàs Benito Viola, che avrà voluto dire al suo ex allenatore Gianpiero Gasperini?
2. che cosa significava quel dito sotto il mento?
Sono certo che se dovessi chiedere a lui, mi risponderebbe, con la serietà, l’onestà e la professionalità che lo contraddistingue e magari in dialetto calabrese: “ Síi nu málu pénzanti! Jéu stímu e ringráziu Gasperini pe’ li sói insegnaménti. Non mi vendicái ‘i nénti! Nun ‘ndáju nénti da vendicármi. Nun ‘ndáju mu cómpiu nessuna vendetta. Capiscísti? Ossia, tradotto all’italiano: “Tu sei uno che pensa a male. Io stimo e ringrazio Gasperini per i suoi insegnamenti. Non mi son vendicato di niente. Non ho niente da vendicarmi. Non devo compiere alcuna vendetta. Hai capito?
Certo che ho capito Nicolàs! E so che tu sei sincero, nitido, trasparente, leale … ma quell’emisfero sinistro e quel gol all’ottantottesimo, a me mi(sic) fa pensare molto … L’88 mi rammenta per due volte il simbolo dell’infinito, ma in piedi, non coricato ∞∞ Chissà che vorrà dire? Nicolàs, ma … davvero nessun ‘pizzichino di pensiero piccolino piccolino, piccino piccino’ di vendetta hai avuto?
Ti credo! Ti credo! non ti arrabbiare! So che non hai fatto mai polemiche nella tua complessa carriera.
A proposito Nicolàs … Ti ha mai allenato Inzaghi? … Non Pippo! Non mi riferivo a lui! Lo so che lui ti ha allenato a Benevento! Pensavo a Simone, il fratello.
Scusami Nicolàs, ma a me quell’emisfero sinistro … non me la racconta giusta!