Roma, al Torchio Sardo il Premio L’Isola che c’è_di Ivanoe Meloni

C’è un angolo di Sardegna, di simpatia e di ottima cucina a Roma. Lo trovi in uno dei ristoranti, appunto sardo, tra i più conosciuti e apprezzati non solo dai nostri corregionali, ma anche dai romani. E’ il “Torchio Sardo”, in Via Fabio Numerio 34/36 Zona Alberone tra la Via Appia Nuova e la Tuscolana.

Io l’avevo scoperto nell’ormai lontano 2007 quando, per di più, era situato in un diverso locale e da allora, se ho voglia di “mangiare bene e sardo” o di fare bella figura invitando qualche amico, non posso che andare da Antonello Sanna: questo il nome del titolare, una persona amabile e entusiasta del suo lavoro; entusiasta e pieno di “voglia di fare” come di solito lo sono i Sardi che hanno lasciato la loro terra. Ed è anche per questo, per questa sua laboriosa capacità, che nel 2016 la GIA di Giorgio Ariu e IL GREMIO dei Sardi a Roma gli hanno conferito il premio “L’ISOLA CHE C’E’ ”.

Entri nel locale e subito ti colpiscono favorevolmente il nitore, la luce, la sobrietà e lo stile moderno ed elegante -e nello stesso tempo caldo- degli arredi e del design della sala. Ma a rendere ancora più accogliente l’atmosfera è Antonello che ti accompagna e ti fa accomodare a un tavolo facendoti sentire subito a tuo agio…. e poi, appena si rende conto che sei sardo come lui, vedi che i suoi occhi si illuminano di “nostalgica sardità” e allora sei sicuro che ti accontenterà e ti tratterà da re! E veramente da Re sarai trattato con i deliziosi antipasti dove trionfano le fritture di polipetti croccanti e caldi e quelle di verdure….. oltre ai sutè di cozze freschissime e agli affumicati di pesce spada e tonno, e poi…..

…………..E poi e poi sarebbe meglio affidarsi ai suoi consigli perchè vi tenterà e vi solluchererà con i risotti alla crema di scampi e alla pescatora, o con i ravioli ripieni di pesce, o con i classici spaghetti o linguine all’astice, alle vongole e alla bottarga. Sicuramente sarete già sazi e soddisfatti, ma un assaggio di grigliata di mare o di frittura di paranza vi tenterà, anche perchè il buon Antonello avrà preparato il vostro palato con l’ottimo “sorbetto al limone” che lui stesso prepara.

E infine permettetemi un consiglio perchè al vostro posto rinuncerei alla frutta (ma una scelta non esclude l’altra) per non perdermi i dolci sardi e le crostate che Donna Agnese (la moglie di Antonello e vera regina della cucina) ha creato per deliziare i palati più fini, esigenti e…. golosi.

Insomma, andate a trovarlo….. son sicuro che poi ci tornerete presto e spesso: per deliziarvi con le sue specialità e, sopratutto, per incontrare Antonello e Agnese: persone veramente speciali che fanno onore alla Sardegna.

Vedi anche

La cucina familiare nei ricordi di un cagliaritano_di Ermenegildo Lallai

Cagliari pur essendo una città moderna protesa verso il futuro mantiene, , grazie alla memoria …