Sardi in USA ai tempi del coronavirus_di Pietro Porcella

Completo la panoramica su alcuni degli amici sardo-americani in tempi di coronavirus, al termine della prima fase della ‘pandemia’. Qui ci sono molti piu’ morti e contagiati del resto del mondo. Numeri sommersi perche’ in pochi hanno fatto test e tamponi e in tantissimi hanno superato la pandemia (o sono deceduti) senza sapere di esser stati contagiati. In ogni caso al 24 Maggio anche qui e’ finito il lockdown per le attività’ commerciali nella maggior parte degli stati. Rimarrà’  per le scuole fino all’estate e per alcune università’ forse anche dopo. A me mi hanno detto di rientrare come insegnante nella mia scuola media di Crystal Lake a Pompano Beach regolarmente il 18 Agosto, poi si vedrà’  come fare con gli alunni. Al momento si parla di contingentarli in due gruppi che si alternano: 10-15 in classe e 10-15 a casa che seguono in call conference. Il giorno dopo si alternano e chi era a casa va a scuola e viceversa.Senza lavoro sono rimasti un numero record di 33 milioni di persone, ma gli interventi dello Stato qui sono molto piu’ rapidi ed efficienti dell’Italia dal punto di vista degli aiuti economici. Ne riparleremo in chiave politica sulle elezioni del Presidente in Novembre. La lotta Trump- Biden e’ gia’all’apice dello scontro.Sto per volare in Sardegna dove trascorrero’ due mesi e da dove continuero’ la mia collaborazione con Sardegnatavola.

Qui volevo riassumervi i diversi  comportamenti e le diverse conseguenze di alcuni amici sardi in quattro diversi stati.Partiamo dal cuore della Florida, Miami Beach, uno dei primi focolai degli USA. L’  Avv. Giulia Fantacci, bellissima oristanese , qui da dodici anni, con uno studio legale in pieno centro, (Bianchi Fasani & Fantacci Law, PA 420 Lincoln Road, Suite 357) ha tenuto duro. Ha chiuso lo studio sulla centralissima Lincoln Road ed ha mandato i suoi sette  dipendenti in smart working da casa, continuando a pagar loro lo stipendio pieno. Cosi’ come anche lei e la sua partner hanno lavorato con la loro affezionata clientela dallo schermo del computer da casa. Certo ha perso del lavoro con l’ufficio chiuso, come tutti,  ma puo’ tranquillamente riprendere il fiato e riaprire ben motivata.  Un giorno vi racconterò’ la sua storia e il suo  successo.

Giulia Fantacci

Meno fortunati due ristoratori sardi col proprio esercizio ad Espaniola Way, la via turisticamente piu’ frequentata a Miami Beach, costretta a chiudere totalmente per tre mesi, quindi con zero incassi, ma con gli affitti stratosferici di 20-30.000 $ al mese che continuavano a dover esser pagati.Matteo Piu, chef sardo quartese e gestore per Miami della pizzeria-ristorante  Numero 28, una multinazionalee’ in forte dubbio. “ Riprendere e accollarmi un deficit in partenza di 80.000 $ che non recupererò’ mai nel resto dell’anno o dichiarare il fallimento e attendere per trovare la giusta offerta e riaprire da qualche altra parte in zona con una mia nuova attività’ ? Nel dubbio mi godo la nascita della mia secondogenita proprio in questo periodo.”Ancora piu’  preoccupata e’ invece Manuela Coiana (figlia del grande medico e colonna del CUSI Lilli Coiana) che col suo locale brasileiro Boteco Copacabana  appena ampliato, proprio non puo’ mollare. Per lei e il suo marito-partner siriano, Wael, questo stop per il coronavirus e’ stato una mazzata tremenda. Non son riuscito a sentirla e sapere l’entità’ delle perdite, ma son sicuro che  lei saprà’ rialzarsi e continuare col marito a supportare la mamma che l’ha raggiunta daCagliari,, i tre figli e i trenta o piu’ dipendenti. Chi si e’ salvato e’ anche chi, forte di una clientela affezionata, ha potuto fare il ‘take away’ servizio catering a ranghi ridotti  e ora puo’ riaprire il suo ristorante o locale.

Mi riferisco ad  Andrea Fadda  titolare e Masterchef al Zona Blu’ di Weston ma anche al venditore di pesci Andrea Senis from San Gavino ma oramai un piccolo boss a North Miami grazie alla sua nuova ditta Patagonian. Lui anziché’ recedere ha raddoppiato in tempi di coronavirus andando e facendo andare direttamente nelle case dei clienti i suoi nuovi impiegati a portare pesce buono…e bottarga.

Andrea Fadda

C’e’ anche chi ha veleggiato e ispezionato dal computer di casa sua a Hallandele-Hollywood  anziché’ recarsi di persona negli angoli piu’ disparati del mondo. E’ l’ architetto navale Andrea Armas originally from Portoscuso. Lui oltre che partecipare ai disegni delle piu’ belle barche italiane, e’ uno dei pochi ad aver la licenza internazionale per ispezionare le nuove barche e darle la giusta certificazione. In genere va a farlo in giro per il mondo, questi tre mesi si e’ dovuto accontentare di farlo solo a due passi da casa nella Marina di Ft. Lauderdale. Salendo a New York son contento di constatare che una situazione simile a quella di Andrea Fadda e Andrea Senis (home delivery e poi riapertura in stile) la stanno vivendo anche Filippo Careddu (Sogno Toscano), i nuoresi Francesca e Daniele Fiori (Arco Cafe’), Claudio Coronas (DOC Wine Bar).  Non ha mai smesso di lavorare ma adesso riapre tutto anche il  general manager  del Westchester Golf Club,  Marco Arconte (originally from Cabras). “Appena il Governatore  Cuomo ci ha dato l’ok- spiega Marco- ho fatto riaprire il ‘beach club’  e dal 15 Giugno riapriranno anche i tre ristoranti delClub”. Uno dei piu’ ricchi al mondo. Spostiamoci nella west coast nell’area di  San Francisco. Paolo Ruffi, l’alter ego di Marco Arconte  e’ meno entusiasta ma pronto a pigiare sull’acceleratore. “ Riapriremo il 3 di Giugno i cinque ristoranti del gruppo – confessa- ma con solo il 30% del personale.L’unico che riprende in pieno e’ il ‘Coqueta’ di San Francisco mentre noi senior manager a Napa Valley rientreremo a tempo pieno quando anche il flow dei turisti riprendere’. Abbiamo ancora chiuse le vinerie per lo stesso motivo.” Discorso simile per   Massimiliano Conti di Gonnosfanadiga che ha il miglior  Ristorante italiano a San Francisco “La Ciccia” . Lui, come  Fabrizio Loi (Paradiso) a  Seattle e Andrea Racca a San Diego con la gelateria Bobboi avranno orari e posti a sedere ridotti. Ma avendo una clientela ben fidelizzava, scatteranno per primi nel loro circondario. 
Le porte son dinuovo aperte. Il self-distancing ancora va osservato, ma la corsa al gusto con sapori sardi misti puo’ riprendere in armonia all around United States.

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