Su Luigi Gigi Riva potrei scrivere un libro ma mi limiterò ai mei ricordi personali che non sempre coincidono con le biograie ufficiali di colui che fu definito dal Maestro Gianni Brera “rombo di tuono”. Ed al proposito mi sembra doveroso ricordare che la definizione risale a Grazia Deledda che la stessa frase scrisse nelle prime pagine di “Cenere”. Ovviamente non si parlava di “Giggi” ma Brera era un attento lettore degli scritti del nostro Premio Nobel.
Ebbi le prime notizie su Riva quando comandavo la Compagnia Atleti alla Cecchignola, in quella Caserma Silvano Abba che ora ospita in quarantena i colpiti dal Corona virus. Un giorno venne a trovarmi Walter Crociani, praticamenter il pioniere fra i procuratori sportivi. E molto del merito dello scudetto cagliaritano va fatto risalire alle sue triangolazioni di mercato.
Mi presentò Andrea Arrica che mi confidò di essere reduce da Legnano dove aveva acquistato un’ala sinistra portentosa. E alla mia obiezione che anche altri Presidenti suoi colleghi si vantavano di acquisti mirabolanti replicò: “Ma questa volta è vero; si scriva questo nome: Gigi Riva. E vedrà che non racconto favole”. Aggiunse che il giocatore prodigio gli era stato segnalato dal Comandante della Compagnia Carabinieri di Legnano, che da tenente aveva prestato servizio a Cagliari, E che di calcio ne capiva.
Nella citata Compagnia Atleti prestarono servizio molti calciatori del Cagliari, da Rizzo a Boninsegna a Cera. E venne il turno, anni dopo, anche di Riva. Passò alla storia della Compagnia perchè si alzava un’ora prima degli altri per farsi una quindina di chilometri di corsa. E terminato l’allenamento del mattino coordinato da quel gentiluomo che era Romolo Alzani, restava in campo per altri trenta minuti per scoccare micidiali calci di punizione. Non gli bastava il fisico che madre natura gli aveva fornito.
Lo rividi spesso, anche in occasione dell’incontro di Coppa Campioni contro l’Atletico Madrid, nel cui intervallo Franco Arese tentò di migliorare il primato italiano degli 800 metri. Intermezzo reso possibile dalla grande amicizia che legava Arrica al Presidente dell’atletica italiana e mondiale Primo Nebiolo.
Ed a proposito di Atletica debbo segnalare che durante un incontro internazionale di atletica disputato a Cagliari , in tribuna stampa ebbi al mio fianco proprio Gigi Riva E dai suoi commenti capii che era informatissimo di tutto e su tutti. Lo pregari di scrivermi quache riga di commento gara per gara, Lo fece. Molti di questi miei ricordi si possono trovare documentati all’archivio del Corriere.
Indimenticabile quando Antonio Ghirelli richiese agli specialisti dell’Esercito una perizia balistica sulla famosa monetina che aveva colpito Boninsegna..